Michail Saltykov-Ščedrin, I signori Golovlëv (1880)
Francesca Lazzarin
I signori Golovlëv (1880) di Michail Saltykov-Ščedrin
Nel suo ‘romanzo sociale’, in cui il più celebre scrittore satirico russo smussa la propria vis polemica a favore di un maggiore scavo psicologico, Saltykov-Ščedrin decostruisce l’immagine poetica della villa nobiliare onnipresente nella prosa e nelle liriche dell’Ottocento: entriamo infatti in una dimora plasmata a propria immagine e somiglianza da una famiglia di possidenti avvelenata da autodistruttivi rapporti di forza e sfiducia reciproca che, riproducendosi e acuendosi di generazione in generazione, fino ad arrivare all’ambiguo e mellifluo Porfirij ‘Iuduška’ Golovlëv, non solo rendono impossibile stringere degli autentici legami affettivi, ma in ultima analisi condannano i Golovlëv alla sterilità e all’estinzione.
Cita come:
Francesca Lazzarin, Michail Saltykov-Ščedrin, I signori Golovlëv (1880), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-28, operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus0064
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Michail Evgrafovič Saltykov-Ščedrin (1826-1889)
Burocrate di carriera, Michail Saltykov riuscì a far convivere il suo servizio nell’apparato statale con una mordace critica di quest’ultimo, diventando di fatto, con lo pseudonimo di Nikolaj Ščedrin, il più noto e apprezzato autore satirico dell’Ottocento russo.
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