Nikolaj Gogol’, Il Revisore (1836)
Francesca Lazzarin
Il Revisore (1836) di Nikolaj Gogol’
In questa pièce innovativa e spiazzante, in cui niente è come sembra e alla fine non trionfano né il Bene, né la virtù, Gogol’ attinge costantemente a un’ironia al vetriolo per materializzare sul palco una dimensione tragicomica, la sola adatta a illustrare la condizione prosaica di un uomo cui è preclusa la dignità e la nobiltà di un’esistenza tragica. In Gogol’, la condizione prosaica dell’uomo coincide inesorabilmente con la pošlost’, con l’ottusa trivialità di chi non si rende conto dei limiti della propria esistenza mediocre e, anzi, se ne inorgoglisce.
Cita come:
Francesca Lazzarin, Nikolaj Gogol’, Il Revisore (1836), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-29, operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus0043
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Nikolaj Gogol’ (1809-1852)
Nikolaj Vasil’evič Gogol’, autore enigmatico e spiazzante che con le sue innovazioni stilistiche e le singolari incursioni nel realismo fantastico e nel grottesco avrebbe impresso un segno indelebile nella letteratura mondiale, nasceva il 19 (31) marzo 1809 (e non il 20 marzo) nel villaggio ucraino di Soročincy.
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