Ciclo sulla rovina della terra russa (XIII-XVI sec.)
Maria Teresa Badolati
Ciclo sulla rovina della terra russa (XIII-XVI sec.)
Nel 1223 i tataro-mongoli, capeggiati dal leggendario Gengis khan, fecero la prima incursione nelle terre russe: la sanguinosa battaglia sul fiume Kalka avrebbe segnato l’inizio della definitiva disgregazione della Rus’, già da tempo compromessa da divisioni interne e rivalità tra principi. A partire dal 1237, con la conquista di Rjazan’, tutte le città e i principati russi furono progressivamente travolti dal ‘diluvio’ tataro, che avrebbe raggiunto il suo apice con la caduta di Kiev nel 1240. Quest’ultima tragica data diede avvio al cosiddetto “giogo tataro”, destinato a perdurare per più di due secoli, fino al 1480, decretando inoltre il tramonto della Rus’ kieviana. Il flagello tataro fu percepito dai contemporanei come un cataclisma, come la fine del mondo, e trovò riflesso in una serie di opere storico-letterarie dedicate alla rovina della terra russa. Tra le più significative si annoverano tre testi anonimi, di carattere prevalentemente storico: il Racconto sulla battaglia del Kalka (Povest’ o bitve na Kalke), il Discorso (Sermone) sulla rovina della terra russa (Slovo o pogibeli russkoj zemli) e il Racconto sulla distruzione di Rjazan’ da parte di Batu (Povest’ o razorenii Rjazani Batyem). Questi testi possono essere oggi letti come una sorta di ‘ciclo’ tematico, legato da motivi ricorrenti, pur rimanendo opere indipendenti, composte in periodi e luoghi diversi, i cui rapporti reciproci non sono ancora stati del tutto chiariti. Motivi dominanti dei testi del ciclo – accomunati da un forte afflato patriottico e dall’intonazione epico-lirica – sono la nostalgia per il glorioso passato della Rus’ e l’identificazione dei tatari, rappresentati come demoni inarrestabili, con il castigo divino, inflitto per punire i gravi peccati commessi dai russi che si erano allontanati dalla fede ortodossa. Anche il fine ideologico è comune a tutte le narrazioni: promuovere la necessità di una di coesione tra i principi, a fronte delle numerose discordie interne che avevano condotto alla disfatta e all’instaurazione del dominio straniero.
Cita come:
Maria Teresa Badolati, Ciclo sulla rovina della terra russa (XIII-XVI sec.), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-23, operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus0075
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