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Arkadij e Boris Strugackij, È difficile essere un dio (1964)

Noemi Albanese

Noemi Albanese

È difficile essere un dio (1964) di Arkadij e Boris Strugackij

Se quello della fantascienza è uno spazio potenziale che rappre­senta la “speranza di trovare nell’ignoto l’ideale”, che ruolo hanno al suo interno i viaggi nel tempo e come possono influenzare le tappe dell’evoluzione storica e migliorare l’umanità? Nonostante l’enorme diffusione del genere della storia alternativa1 nel contesto della fantascienza russa già dall’inizio del xx secolo, Ar­kadij e Boris Strugackij in È difficile essere un dio (1964) sembrano negare ogni possibilità reale di influire sulla storia, paragonata a una strada anisotropa, non “una strada che va dal nulla al nulla”, bensì un percorso che non può essere compiuto a ritroso.

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Cita come:
Noemi Albanese, Arkadij e Boris Strugackij, È difficile essere un dio (1964), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-18, operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus0061
Copyright 2024 Author(s)
Content License: CC BY-ND 4.0 DEED 

Arkadij (1925-1991) e Boris Strugackij (1933-2012)

Arkadij Strugackij nasce il 28 agosto 1925 a Batumi, in Georgia. Il padre, Natan Strugackij, era un critico d’arte e iconografo d’origine ebraica, membro del partito bolscevico dal 1917 al 1937, anno in cui ne viene espulso, ufficialmente per presunte affermazioni anti­partitiche e antisovietiche.
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Arkadij e Boris Strugackij, È difficile essere un dio, 1964 - OpeRus La letteratura russa attraverso le opere