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Anna Achmatova (1889-1966)
Nata Gorenko, agli esordi poetici Anna Achmatova ha scelto il cognome esotizzante della nonna materna tatara, sia per il fastidio che il padre ingegnere provava per la sua vocazione, sia per uscire dall’ombra del marito poeta, il ben noto Nikolaj Gumilëv. C’è già nell’asserzione onomastica un intimo dissidio tutto teso a ostentare e affermare: l’impronta, solo mimata, di una cultura non russa è la prima delle innumerevoli maschere poetiche che indosserà Achmatova, eppure traspare altrettanto nitido – un’occlusiva ampliata a fricativa – il nesso con l’acmeismo, del quale è insieme musa e attore di primo piano.
Cita come:
Mario Caramitti, Anna Achmatova (1889-1966), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-3 , operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus1055
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