Nikolaj Černyševskij, Che fare? (1863)
Francesca Lazzarin
Che fare? (1863) di Nikolaj Černyševskij
Punto di riferimento e manuale di vita per un’intera generazione di giovani socialmente eterogenei e stanchi della rigidità dell’autocrazia zarista, il romanzo che Nikolaj Černyševskij scrisse in carcere illustra le mosse da compiere, a partire dal microcosmo familiare e dalle pratiche quotidiane, per realizzare trasformazioni rivoluzionarie che portino all’emancipazione dell’umanità intera. Gli ‘uomini nuovi’, investiti di una missione dalle sfumature quasi religiose, vengono messi in scena in un’opera letteraria inusitata e sperimentale dove l’autore, rifacendosi alla propria esperienza di critico e saggista, dialoga costantemente coi lettori al fine di smuoverne le coscienze.
Cita come:
Francesca Lazzarin, Nikolaj Černyševskij, Che fare? (1863), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-21, operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus0070
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Nikolaj Černyševskij (1828-1889)
Filosofo, saggista, critico letterario e scrittore che si sarebbe impresso nella memoria collettiva russa come prototipo dell’intellettuale rivoluzionario tutto d’un pezzo, promotore di trasformazioni volte a cambiare alla radice i rapporti sociali, politici ed economici dell’autocrazia zarista, Černyševskij era nato il 12 (24) luglio 1828 a Saratov, nella famiglia di un sacerdote ortodosso.
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