Grigorij Bogrov, Memorie di un ebreo (1871-73)
Serena Fanizza
Memorie di un ebreo (1871-73) di Grigorij Bogrov
“‘Lei è un ebreo che non ama gli ebrei’. – ‘Mente, io invece li amo, anche se a modo mio...’”. A metà tra racconto autobiografico e saggio di denuncia sociale, le Memorie di un ebreo (Zapiski evreja, 1871-73) prendono ampio spunto dalla vicenda esistenziale di Grigorij Bogrov, un maskil della prima generazione, nonché uno dei padri della cosiddetta ‘letteratura russo-ebraica’. Considerate il primo resoconto dettagliato della vita degli ebrei in Russia, le Memorie attrassero i lettori russi, giacché mostravano loro una realtà poco nota e spesso condizionata da pregiudizi. Bogrov scrisse sempre e solo in russo sin dagli esordi nel giornalismo.
Cita come:
Serena Fanizza, Grigorij Bogrov, Memorie di un ebreo (1871-73), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-26, operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus0091
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Grigorij Isaakovič Bogrov (1825-1885)
Grigorij Isaakovič Bogrov (russificazione del cognome Beharav), passato alla storia come l’autore del romanzo Memorie di un ebreo (Zapiski evreja, 1871-73), è uno dei padri della letteratura russo-ebraica, così come si definisce la produzione letteraria in lingua russa ad opera di autori di origine ebraica.
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