Il’ja Il’f, Evgenij Petrov, Le dodici sedie (1928)
Ilaria Aletto
Le dodici sedie (1928) di Il’ja Il’f, Evgenij Petrov
Nel panorama della letteratura sovietica degli anni Venti, il romanzo Le dodici sedie (Dvenadcat’ stul’ev) di Il’ja Il’f ed Evgenij Petrov occupa una posizione singolare: unisce la pungente satira sociale al ritmo serrato del racconto picaresco. Pubblicato nel 1928, in piena era della Nuova Politica Economica (NEP), e ambientato negli stessi anni turbolenti, il romanzo offre un affresco arguto del byt post-rivoluzionarо, mescolando umorismo graffiante, situazioni grottesche e caricature memorabili, tra miserie individuali e stravaganze dell’apparato burocratico. Le dodici sedie, insieme al suo seguito Il vitello d’oro (Zolotoj telënok, 1931), non solo riscosse un grande successo di pubblico, ma resistette anche alle mutevoli vicende politico-culturali sovietiche, venendo alla fine canonizzato come un classico della narrativa del Novecento ed esempio brillante di satira letteraria.
Cita come:
Ilaria Aletto, Il’ja Il’f, Evgenij Petrov, Le dodici sedie (1928), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-23, operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus0090
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Il’ja Il’f (1897-1937), Evgenij Petrov (1902-1942)
La collaborazione fra Il’f e Petrov, pseudonimi rispettivamente di Il’ja Arnol’dovič (Iechiėl’-Lejb Ar’evič) Fajnzil’berg, dalle cui iniziali deriva Il’f, e di Evgenij Petrovič Kataev, da cui Petrov, costituisce uno dei sodalizi più fortunati e proficui della letteratura russa e sovietica del Novecento.
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