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Fёdor Dostoevskij, Memorie da una casa di Morti (1860-62)

Roberta De Giorgi

Roberta De Giorgi

Memorie da una casa di Morti (1860-62) di Fëdor Dostoevskij

Sono le storie dei criminali, più che le scene tipiche del bagno penale, a rendere le Memorie un libro indimenticabile, a ‘spianare la strada’ ai grandi romanzi della maturità, ad ispirarne i personaggi. Nelle Memorie ognuno ha una storia alle spalle: ci sono criminali spietati, come Gazin, ci sono uomini che combattono per la propria fede, come il vecchio credente di Starodub’e, poi c’è Sirotkin, che ha ucciso per debolezza, per disperazione, Alej, un puro di cuore finito ai lavori forzati per aver seguito i fratelli in un’azione di brigantaggio, il delatore A-v, una specie di Quasimodo morale, Petrov, Lučka Kuz’mič, Isaj Fomič, Baklušin, macchiatosi di un delitto passionale, Šiškov… Le loro storie tendono però a confondersi, si sovrappongono e quando il narratore è prossimo alla liberazione, psicologicamente lontano dalla fortezza, resta solo lo sconcerto di fronte all’insensatezza della pena…

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Cita come:
Roberta De Giorgi, Fëdor Dostoevskij, Memorie da una casa di Morti (1860-62), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-21, operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus0054
Copyright 2024 Author(s)
Content License: CC BY-ND 4.0 DEED 

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