Maksim Grek, Il discorso contro chi azzarda predire le cose future attraverso l’osservazione degli astri e sul libero arbitrio dell’uomo (XVI sec.)
Francesca Romoli
Il discorso contro chi azzarda predire le cose future attraverso l’osservazione degli astri e sul libero arbitrio dell’uomo (Slovo protivu tščaščichsja zvězdozrěniem predricati o buduščich i o samovlastii čelověčeskom, xvi sec.) di Maksim Grek
Il Discorso qui presentato, che costituisce la prima opera anti-astrologica di Massimo il Greco, trova la sua ispirazione e il suo modello concreto nel Trattato contra gli astrologi di Savonarola. Fermo restando (e in virtù di) questo debito, il Discorso rappresenta un prodotto originale e altamente innovativo, che dimostra in Massimo una mentalità nuova e che, esempio e insieme evidenza della sua attività di uomo di lettere e monaco ortodosso, testimonia il suo farsi tramite in Moscovia della cultura umanistica, mediatore di fonti e autorità, di idee e concetti, di metodi e approcci nuovi, documentando insieme uno spaccato di vita e di storia di cui egli era stato spettatore e protagonista. In tutto ciò risiede l’importanza del portato di questa figura straordinaria, espressione di sintesi all’incontro di mondi culturali diversi che alle soglie della modernità manifestarono le medesime istanze di riforma e di rinnovamento.
Cita come:
Francesca Romoli, Maksim Grek (Massimo il Greco, al secolo Michele Trivolis), Il discorso contro chi azzarda predire le cose future attraverso l’osservazione degli astri e sul libero arbitrio dell’uomo (XVI sec.), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-21, operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus0094
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Maksim Grek (Massimo il Greco, al secolo Michele Trivolis) (1470 ca.-1556/1557)
Massimo il Greco, al secolo Michele Trivolis (Arta, Impero ottomano, 1470ca. – laura della Trinità di San Sergio, Mosca 1556/1557), è stato un uomo di lettere e monaco ortodosso che ha trascorso la sua vita matura nella Moscovia dei gran principi Vasilij iii e Ivan iv.
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