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Svjatlana Aleksievič, Il ciclo Voci dell’Utopia (1984-2013)

Noemi Albanese

Noemi Albanese

Il ciclo Voci dell’Utopia (1984-2013) di Svjatlana Aleksievič

“Ho cercato a lungo un genere che corrispondesse al modo in cui vedo il mondo. Al modo in cui funzionano il mio occhio, il mio orecchio… Mi sono messa alla prova… E ho scelto il genere delle voci umane…”. Queste righe, quasi una dichiarazione di poetica, che non a caso aprono la pagina web di Svjatlana Aleksievič, idealmente unite alla motivazione fornita dall’Accademia di Svezia per l’assegnazione, nel 2015, del premio Nobel per la letteratura (“for her polyphonic writings, a monument to suffering and courage in our time”), hanno il pregio di inquadrare due aspetti fondamentali per la comprensione e l’analisi dell’opera della giornalista e scrittrice: l’importanza del racconto come strumento di testimonianza, nei suoi elementi di oralità, immediatezza e spontaneità, e il coro delle voci che di questa testimonianza si fa tramite e interprete.

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Cita come:
Noemi Albanese, Svjatlana Aleksievič, Il ciclo Voci dell’Utopia (1984-2013), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-21, operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus0028
Copyright 2024 Author(s)
Content License: CC BY-ND 4.0 DEED 

Svjatlana Aleksievič (1948-)

Svjatlana Aleksievič nasce il 31 maggio 1948 in Unione Sovietica, nella città di Stanislav (oggi Ivano-Frankivs’k, in Ucraina) da padre bielorusso e madre ucraina.
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