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Velimir Chlebnikov, Ladomir (1920)

Luca Cortesi

Luca Cortesi

Ladomir (Armonimondo) (1920) di Velimir Chlebnikov

Ladomir è forse la sintesi meglio riuscita delle teorie chlebnikoviane, in cui il poeta diviene vero e proprio demiurgo. Creatore e creazione paiono infatti congiungersi in un’unica entità: il poema si snoda in un continuo confondersi dell’io dell’autore con quello del destinatario, e risulta a tratti una proiezione del poeta (Velimir / Ladomir), a tratti un mondo nuovo, simulacro alla sua stessa megalomania. Un’utopia realizzata che Chlebnikov vaticinava sin dagli albori delle sue ricerche poetiche e pseudoscientifiche.

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Cita come:
Luca Cortesi, Velimir Chlebnikov, Ladomir (Armonimondo) (1920), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-25, operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus0036
Copyright 2024 Author(s)
Content License: CC BY-ND 4.0 DEED 

Velimir Chlebnikov (1885-1922)

“Nel 1913 sono stato proclamato grande genio dell’età moderna, titolo che conservo tuttora”. Così nel 1914 scriveva di sé stesso Velimir Chlebnikov, autore tra i più sincretici e complessi del primo Novecento russo, intorno al quale aleggia un alone leggendario già dagli ultimi anni della sua vita.
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Velimir Chlebnikov, Ladomir, 1920 - OpeRus La letteratura russa attraverso le opere