Marija Stepanova, La prosa di Ivan Sidorov (2005)
Mario Caramitti
La prosa di Ivan Sidorov (2005) di Marija Stepanova
Il maggiore Kantarija – poliziotta, infiltrata, traditrice o almeno incurante della morte dei colleghi per la salvezza della figlia – non esaurisce la sua ambiguità nella luce radiosa dell’epilogo: fin dalla sua comparsa, dall’apertura della portiera, quando “scende e scivola”, quasi senza toccare terra, la sua bellezza inarrivabile appare non terrena, dentro e fuori stereotipo: “così bella / che uno – e tocchi il cielo / , due – sei in fondo al fiume”; da questo momento ogni connotazione del maggiore, sempre estremamente sensuale, è con marcata evidenza estranea al mondo dei vivi: “gli occhi come fossette. / Le tette come boe”; e più avanti “gli occhi come pozzi di petrolio”. Ma se da un lato il maggiore è una rusalka ctonia, dall’altro ne è sottolineata a più riprese la natura virtuale, l’appartenenza all’universo di X-Files o alla sola fantasia dell’artista.
Cita come:
Mario Caramitti, Marija Stepanova, La prosa di Ivan Sidorov (2005), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-25, operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus0008
Copyright 2023 Author(s)
Content License: CC BY-ND 4.0 DEED
Marija Stepanova (1972-)
Tenace e tenera, sanguigna e savia, invece che maschere Marija Stepanova sa indossare con eguale intensità sensi e sentimenti in molto ossimorici, incarnando alla perfezione il paradigma distintivo della poesia russa del nuovo millennio, tesa a dare nuova tangibilità a un messaggio etico ed estetico, pur travagliato e contraddittorio. Una poetessa senza volto con una girandola di cuori, tutti pulsanti. Per quanto il suo, allungato e vagamente androgino, sia un volto ormai ben noto a un pubblico non di soli specialisti.
Continua...