Nikolaj Leskov, Il mancino (1881)
Mario Caramitti
Il mancino (1881) di Nikolaj Leskov
Tra Leskov e il suo personaggio c’è, del resto, un nesso ancora più profondo: padrone assoluto di un raffinatissimo talento artistico, concentrato però su minuzie, tecnicismi, lontano dalle alte sfere dell’arte riconosciuta e codificata, il mancino è in molto specchio di Leskov stesso. Associando l’artefice dei chiodini dei ferri della pulce ad altri depositari di oscuri, quasi settari talenti, come il pittore d’icone dell’Angelo sigillato o il connaisseur di cavalli del Viaggiatore incantato, Ėjchenbaum vede in loro una diretta eco autoriale: “Non per nulla sono tutti descritti con tanto marcata attenzione e amore. Leskov è un artigiano solitario, immerso nel proprio mestiere di scrittore e padrone di tutti i segreti del mosaico verbale”.
Cita come:
Mario Caramitti, Nikolaj Leskov, Il mancino (1881), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-24, operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus0017
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Nikolaj Leskov (1831-1895)
Nikolaj Sergeevič Leskov nacque in un villaggio del governatorato di Orёl, nella Russia centrale, il 4 (16) febbraio 1831. Il suo esordio in letteratura, come corrispondente, lasciava già intravedere lo straordinario talento narrativo.
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