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Andrej Belyj, Pietroburgo (1913)

Noemi Albanese

Noemi Albanese

Pietroburgo (1913) di Andrej Belyj

La pubblicazione di Pietroburgo assume, nel mondo culturale russo dell’epoca, i contorni di un evento nodale, quintessenza del periodo storico di sconvolgimenti e incertezza che si stava vivendo, e genera reazioni tra loro diversissime, entusiastiche o del tutto negative. Il grande interesse di critica e pubblico, mai spentosi negli anni, è forse la dimostrazione più evidente del fatto che questo romanzo di Belyj, considerato da molti il suo capolavoro, apice del Simbolismo e del Modernismo russi, affronta argomenti e tematiche scottanti per il lettore dell’epoca, innovandoli e rendendoli immortali grazie ai procedimenti stilistici che legano i sottili fili di una trama intessuta intorno a Pietroburgo, eterea città d’ombre.

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Cita come:
Noemi Albanese, Andrej Belyj, Pietroburgo (1913), in OpeRus: la letteratura russa attraverso le opere. Dalle origini ai nostri giorni, a cura di M.C. Bragone, M. Caramitti, R. De Giorgi, L. Rossi, S. Toscano, Wojtek Edizioni, Pomigliano d'Arco (NA) 2023-, pp. 1-18, operus.uniud.it.
ISBN 9788831476386, DOI 10.61004/OpeRus0016
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Content License: CC BY-ND 4.0 DEED 

Andrej Belyj (1880-1934)

Andrej Belyj (pseudonimo di Boris Bugaev) nasce a Mosca il 14 (26) ottobre del 1880. Tra il 1891 e il 1899 frequenta il ginnasio di L. Polivanov, dove si interessa di buddismo e occultismo, nonché di letteratura e, in particolare, di poesia simbolista russa e francese.
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Andrej Belyj, Pietroburgo, 1913 - OpeRus La letteratura russa attraverso le opere